DIANA TEJERA, FIL DI FERRO

DIANA TEJERA. FIL DI FERRO di Romina Ciuffa. Trovo che sia un razzo in partenza per un pianeta di sola psiche, dove si fermano solo coloro che maneggiano anima. I suoi testi riflettono uno sforzo di materialità, per concretizzare l’emozione, ma i suoi occhi sono ad amo e scavalcano il nunc. Anni fa fu Tiziano Ferro ad intervistarla, quand’era speaker di una radio di locale, e a chiederle un autografo; nascono con lui «E fuori è buio» e «Scivoli di nuovo», quest’ultima scritta per un’amica, su basi armoniche di Diana. Ma lei è molto altro: il primo gruppo, le Pink; i Plastico, a Sanremo con “Fruscio”; l’Andalucia, da cui proviene; Trastevere, dove vive; Rio de Janeiro, che l’ha accolta con le braccia aperte come una statua in cima al Corcovado. La caccia. L’inconscio. Il filo costante al quale appendere pensieri da una finestra all’altra. Figlia di due psicologi, per questo tesa all’analisi e condannata a una costante sperimentazione della profondità; una dea della caccia, impavida nello scrutare dentro sé come ad indagare una selva in cui dimorano gli animali selvatici e pericolosi che descrive ed affronta, dando a ciascuno dignità. Oggi esce “La mia versione”, album nel quale son contenuti, senza pudore, tutti i panni da lavare a casa e il fil di Ferro cui sono appesi.

LA TUA VERSIONE

  • La tua o quella di Tiziano Ferro? La mia e la sua, perché amo le diversità.
  • Fuori è ancora buio? Sì, stanno tutti a casa.
  • La parola più vuota. Vuoto.
  • Come inizia un saggio sul costume e sul bontòn? Con un sorriso, un invito a entrare, una tavola apparecchiata e 2 candele.
  • Tra due versioni, esiste una verità? No, una sola verità non esiste.
  • La più sofisticata nudità è nuda o vestita? È seminuda… in biancheria intima, comunque educata.

SCIVOLI DI NUOVO

  • Le parole che non hai pronunciato, dinne 3. Io parlo troppo, ma: 1. No 2. Aiuto 3. Basta.
  • Quanto contano gli “altri”? Tantissimo.
  • Nel diritto penale l’omissione è equiparata all’azione. Vale anche nella vita? No, nella vita a volte aiuta (verità utile).
  • L’importanza dell’errore. Fondamentale per conoscere ed evolvere.
  • Che forma di governo ha un mondo di intenti? Anarchia.
  • Si vive solo facendo? Si vive anche sognando. Ma in questo mondo frenetico, grave di scopi, si rischia di sembrare incapaci e disadattati se non si ottengono risultati.

MA UNA VITA NO

  • Quanto romantica è una storia sbagliata? Non credo nelle storie sbagliate: anche quelle più distruttive hanno dentro qualcosa che ha bisogno di essere visto-affrontato.
  • Come oltrepassi una linea che divide “te da me”? Non lo so fare e, nonostante abbia sempre questa grande tentazione, forse è giusto non oltrepassarla. Mi piacerebbe rispettarla senza sentirla una distanza.
  • Rinasci: dove? In Brasile.
  • Il tuo fiore è… Profumato: il gelsomino.
  • Amore-ombra: in una giornata molto calda accetti il compromesso? Non più… Preferirei tuffarmi in acque fresche e trasparenti.
  • Il vecchio film che preferisci. Ultimo tango a Parigi
  • Il tuo eroe. Maria Schneider
  • Definisci “futilità”. Ciò che non produce.
  • Il massimo dei giorni a disposizione per soffrire. Per amore massimo 3 mesi, per il raffreddore una settimana, per il mal di gola 4 giorni.
  • Di cosa è fatta una vita? Percezione, curiosità, sensi, incontri, sorprese, spazi illimitati, sentimenti, passioni, abitudini, novità.

DEGNI DI ESISTERE

  • Il disgusto esiste? Esiste, si raggiunge e vale la pena raggiungerlo per potersene liberare, per combattere ciò che ci offende e non ci appartiene.
  • Una mente infelice e irrisolta può essere oggetto di un amore puro? Non credo. Ma l’amore puro per me è ancora un mistero.
  • I disturbi della personalità spesso non sono riconosciuti da chi ne soffre. Fuggi o resti? Resto fin quando non provo disgusto ma, ahimè, sono molto resistente e cerco di comprendere profondamente l’altra persona… se riesco senza oltrepassare i miei limiti.
  • L’accusa peggiore mai ricevuta. Egoista.
  • Il confine tra sogno e incubo lo si comprende da svegli. Un tuo sogno, un tuo incubo, un tuo risveglio. 1. Prendere la rincorsa, lentamente sollevarmi in volo e planare con il mio corpo leggero sopra il verde delle colline. 2. (ricorrente) l’aereo che precipita. 3. Raggio di sole che illumina il cuscino e un miagolio rauco.
  • La bugia più grande. Che esistono certezze.
  • Quanto odio c’è nel perdono? Nel vero perdono non c’è odio.

BLACK OUT (con Barbara Eramo)

  • Come ti piace esser legata? Con un doppio nodo.
  • Quanta trasgressione c’è in te? Tanta… ma mi camuffo da brava ragazza.
  • Hai una corda e delle manette, cosa ne fai. Lego mani e piedi e poi uso l’immaginazione.
  • Inventa un alibi per occultare un segreto. Uscendo dal dentista ho preso l’ascensore quando è andata via la luce e son rimasta chiusa lì dentro 2 ore… non c’era nessuno… poi… che complicazione, fa acqua da tutte le parti!
  • Dov’eri durante il blackout di Roma 2003? Non ricordo. Diciamo “black out”…
  • Torna la luce: come ti ritrovo? Confusa e scapigliata.
  • La divisa ha un fascino? Sì, io amo i piloti.
  • La sindrome di Stoccolma implica un’identificazione con l’aggressore. Qual è il tuo meccanismo di difesa predominante in una relazione? Forse la proiezione.
  • Hai mai fatto la parte della sequestratrice? No… ma mi sta piacendo l’idea.

SCOLLATI LE CIGLIA

  • Hai fretta in amore? Sempre.
  • Il proibito cos’è? Ciò che ostacola.
  • Truccata o struccata? Struccata.
  • Preferisci l’imprevisto o la conoscenza? L’imprevisto nella conoscenza.

SOGNO IMPERFETTO (con Alessandro Orlando Graziano)

  • Che forma ha il labirinto? Quadrata.
  • Ascolti l’inconscio nella notte? Sempre.
  • L’imperfezione di un sogno è la perfezione delle proprie paure? No, è la perfezione dell’imperfetto.
  • Un’altra ombra, un altro rapporto in difetto, un altro notturno di perplessità. Perché? Perché i rapporti non sono semplici e io ho un bisogno tremendo di capire…
  • Lo specchio specchia Diana? Quale? A volte quella che aspetto, altre no.

SENSO PRIMARIO

  • Non dormi nemmeno qui, anche se una volta c’è della seta al tuo risveglio. C’è una canzone in cui dormi e fai pure un bel sogno? Arriverà prestissimo.
  • Qual’è della tua vita il senso primario? I rapporti interpersonali e la musica.
  • Di te stessa che giudizio hai? Severo: tutta colpa del narcisismo.
  • 3 cose in cui credere. Corpo, parole, cambiamenti.

MERCURIO

  • Ancora una persona abile. Resti di nuovo? Amo le sfide.
  • Una tua (salda) teoria, inattaccabile. Quella che mi fa sentire che ne vale la pena: la vita è una.
  • La divinità, il pianeta o il termometro? Il termometro.
  • Sei veloce? Velocissima.
  • Le tue ali dove sono attaccate? Ai piedi.
  • Attrattiva dell’agonia. È un’agonia la discontinuità ma il momento del piacere è così intenso da far dimenticare tutto il resto.

L’ARTISTA

  • Cos’è un artista? Colui che possiede la bellezza.
  • L’egocentrismo aiuta? Certo.
  • L’arte è… la vita come dovrebbe essere
  • Il fenomeno da baraccone e l’artista sono distinguibili oggi? Sì, ma i media tendono a confondere.

SOSPENSIONI

  • Ancora sogni! Si può sognare a comando? No. I sogni sono bellissimi proprio perché impertinenti, sfacciati, puri, non hanno sovrastrutture e non si comandano.
  • La tua fantasia più smarrita… Temo di averla voluta dimenticare.
  • Rapporti sempre difficili per te? Sì, speriamo sempre meno… anche se non credo “nell’amore tranquillo”.
  • Dove sei sospesa ora? Tra le note di una nuova canzone… su un filo di parole imprecise. Cerco di fare l’equilibrista.