di Romina Ciuffa. Articolo pubblicato su IL TUSCOLO, diretto da Fabio Polli, 3 luglio 2022. Si chiamano “Master”, praticamente gli “avatar” di una seconda vita in cui fanno solo sport, per poi tornare alla vita “reale” nella quale sono persone normali che conciliano lavoro, famiglia, allenamenti. Una di loro, Elena Piccardo, la vive ai Castelli, mentre il suo avatar sbaraglia, a rana (e non solo), i Campionati italiani Master della Federnuoto, tenutisi a Riccione dal 28 giugno al 3 luglio 2022: due record italiani (che si strappa da sola, essendo già suoi, nei 200 e nei 100 metri), 5 medaglie d’oro, una d’argento (ma in staffetta), la coppa come migliore Master dell’anno per la sua fascia d’età (M35), e due coppe alla sua squadra, la Roma Nuoto Master allenata da Francesco Viola, prima in Italia per i suoi ranisti e titolo di campione come società per il terzo anno consecutivo. Prende e porta tutto a Monte Porzio Catone.
37 anni, una vita da atleta di derivazione genitoriale (con lei anche la madre, la dorsista Marina Viganego, che ha fatto del Tuscolo casa), il Pentathlon da giovanissima e tutte le vittorie nel cloro dei “non agonisti”, tra cui, nel 2014, la cancellazione del più antico primato della storia Master italiana (il 100 rana stabilito nel 1989), e il recentissimo record mondiale in staffetta a San Marino. La ranista preparerà in Spagna gli Europei di Roma di fine estate, poi il Brasile e l’America: è sempre il suo avatar a farlo, mentre l’altra Elena si prende cura di sua figlia Greta, lavora tra i libri di una casa editrice, si laurea in Scienze motorie, insegna nuoto.
Ma – è un caso – la confondono tutti per la Pellegrini, e i bambini le chiedono l’autografo. Potrebbe firmare Elena Piccardo, ma sorride e dice sempre: “Magari”.