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SUL PEZZO

NUOTO MASTER: TUTTO IL CL’ORO DI ELENA PICCARDO

  • Romina Ciuffa
  • 14 Ottobre 2022
  • ARTICOLI
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Roma, 28 settembre 2022. Trasforma il cloro in oro: è il talento di Elena Piccardo, regina Mida dell’acqua, campionessa ranista del nuoto master che esce dalla piscina olimpica dello Stadio del Nuoto con due ori individuali dal Colosseo intarsiato, un oro in staffetta femminile oltre a un bronzo in staffetta mista, coronamento dei suoi Europei di Nuoto Master ROMA 2022. Quindi vola a Barcellona il 24 settembre e conquista l’unica coppa a disposizione come Campiona Master (in catalano) per i 1.000 metri stile libero in acque libere nella 94esima Travesía en el Puerto de Barcelona del CNAB, arrivando prima tra 44 donne, e addirittura quarta tra 81 uomini, nel weekend in cui la città di Roma è l’invitata speciale dell’Ayuntamiento della prima città catalana, rappresentata dal sindaco Ada Colau, nelle feste patronali della Mercè 2022: a Cesare quel che è di Cesare, e ad Elena quel che è di Elena.

Ancora vestita in costume Arena, commenta: “Non sono un’agonista, è nuoto master”. Un confronto, allora, tra agonismo e master, per comprenderne le differenze e per dare a Elena quel che è di Elena. È nuoto sic et simpliciter, è acqua, ma tra i due corre la stessa differenza che corre tra ultraleggeri e aviazione generale: si vola comunque, è aria, ma con regole e dedizione diverse. Il master è un nuoto che si pratica dai 25 fino ai 100 (e passa) anni, regolamentato a seguito dei movimenti anni Sessanta che negli USA condussero, nel 1971, alla fondazione della U.S. Masters Swimming, quindi il tuffo in Europa, da Regno Unito, Germania, Ungheria, Svezia, infine Italia, nel 1983 con la FIN – Federazione Italiana Nuoto.

La differenza è nella forma mentis, nella motivazione al nuoto, nella scelta di una vita che non sia agonistica ma che contempli comunque uno sport vissuto con rigore e forgiatura, dove a 95 anni si può ancora battere propri e altrui record e gareggiare nelle grandi arene blu. Dove, in pratica, non si perde mai. In Spagna (dove la Piccardo a luglio si era già aggiudicata il Trofeo come prima assoluta sui 1.500 metri nuotati nelle acque graditane del Puerto de Santa Maria), quando si fa riferimento ad “agonismo” si intende solo “agonia” e, in effetti, è questa la differenza con il master: in quest’ultimo, si è “amatori professionali”, e si soffre meno. Se si vuole tradurre in spagnolo il termine “agonismo”, si deve parlare di “deporte de competición”. Nello sforzo traduttivo la differenza è meno marcata: si compete anche nel master.

 ph Fausto Michele

Non dovrebbero essere necessari confronti col nuoto dei professionisti, alcuni dei quali pure, al termine della loro carriera, si tuffano master e proseguono in questo mondo avatar di cloro e acque libere. Non sono operabili: sarebbe come comparare su due tabelle Excel il mare e la montagna, la filosofia e la matematica, una balena con un coleottero, “facciamo figli” oppure “viaggiamo”, l’elicottero versus l’aliante, la motivazione intrinseca o lo sponsor. Ma comunque, e sempre, la passione e la passione; l’amore da un lato, l’amore dall’altro: ecco dove Excel potrebbe eccellere nella comparazione e dare un risultato di 1:1. Così Elena Piccardo – lei e il suo immenso esercito mondiale di master dai 25 ai 100 anni – non va messa a confronto con i tempi dei grandi: vietato. Con l’amore per il nuoto, sì.

Ma un dubbio amletico da risolvere: comprendere perché i master vanno d’accordo con gli agonisti e gli agonisti non amano i master, ed ecco alcuni di quei confronti che Excel si rifiuta di effettuare e che richiede, così, uno sforzo da quaderno a quadretti, gli appunti su uno a righe. Nel primo, i calcoli fatti a mano; nel secondo, la traduzione delle risposte ipotizzate dalla mente.

Prima la valutazione (i quadretti) delle bracciate breaststroke della Piccardo, il suo Pentathlon giovanile, pochi anni di promettente agonismo, poi un incidente adolescenziale e lo stop – tutto il resto è pura congettura. Quindi il 2012, 26 anni e l’inizio Master in M25: subito il suo primo record italiano nei 200 rana (vasca da 25 metri) per poi, ex abruptoa 29 anni (2014), rompere con un crono di 1:14.47 il primato 100 rana più antico della storia Master italiana, un geroglifico (1:14.70) fissato nel 1989 dall’agonista (allora venticinquenne) Sabrina Seminatore la quale, prima del record, era passata per le Olimpiadi di Mosca 1980, i Giochi del Mediterraneo di Casablanca 1983 (due ori) e quelli di Spalato 1979 (un argento). I giornali di settore titolano: “Piccardo riscrive la storia Master”, e lei, solo un giorno dopo, lima il suo stesso record 200 rana dell’anno prima e, in vasca lunga, fa proprio anche il record 200 appartenuto per 10 anni a Barbara Arrigo, nuotatrice convocata dalla Nazionale nel 1995.

Nel 2015 la ranista romana si allontana gradualmente dalla piscina, a settembre 2017 nasce sua figlia e a dicembre torna in acqua, categoria M30: a 9 mesi dal parto sigla a Palermo il record italiano dei 100 rana in vasca lunga, e agli Europei di Kranj (Slovenia) conquista 3 bronzi (due individuali nei 100 e 200 rana) e un argento in staffetta, aggiudicandosi così le accuse infondate di doping. Nel 2019 realizza i migliori crono mondiali e personali per gli M30 in vasca lunga e corta, un attimo prima che il Covid blocchi il mondo.

Nonostante il fermo, nel 2021 – trentaseienne catapultata in categoria M35 – la Piccardo accorcia da 1:16.09 a 1:15.08 il record 100 rana master del suo stesso idolo Roberta Crescentini, atleta della Nazionale italiana di rilievo assoluto e master, sesta ai Mondiali di Fukuoka 2001 e detentrice pluriennale dei primati dell’agonismo e del master rana nei 50 e 100 metri. Zoom ad aprire: il record mondiale agonistico nei 100 rana, il più veloce ad oggi – fissato a Budapest 2017 dalla ventenne Lilly King – è di 1:04.13, ma per Piccardo “11 secondi sono una vita”. Vero, verissimo; come una vita sono anche i 9 anni di differenza tra le due, nell’età (36 e 20 al momento dei due record) e nella differenza del vissuto tra master e agonismo.

Contestualizzando ancora. Nuoto maschile, agonismo: il primo detentore del record mondiale nei 100 della “nuova rana” (quando fu separata dallo stile della farfalla, e il cambio di regole impiegò alcuni anni a stabilizzare i ranisti), fu il cecoslovacco Viteslav Svozil, che nel 1957 siglò un tempo simile a quello della Piccardo (1:12.7); ci vollero 44 anni (2001) perché un altro uomo (il russo Roman Sludnov) abbattesse il muro del minuto nel 100. Nuoto femminile, agonismo: Karin Beyer (1958) siglava nei 100 un crono di 1:20.3, e per arrivare ai tempi master della trentaseienne Elena Piccardo l’agonismo femminile dal nuovo regolamento avrebbe dovuto attendere il 1967 della sedicenne Catie Ball.

Via via la “nuova rana” prende piede gracidando sempre più velocemente fino agli imbattuti tempi della King, mentre la Piccardo cresce, vive una vita non agonistica, arriva ai 37 anni negli ultimi 5 accompagnata da una figlia, e ripete: È master, non vale”. Intanto, appena uscita dalle Olimpiadi di Tokyo 2021, la ventiquattrenne Tatiana Schoenmaker spinge il record del mondo nei 200 rana a 2:18.95 e, di qua, nelle vasche master, la trentaquattrenne Piccardo nuota i 200 in 2:40.7 con record italiano in categoria M30 nei Campionati di Riccione: 22 secondi (circa) sono una vita. In quei 22 e passa secondi Elena, nel frattempo, ha partorito una figlia, ha lavorato senza sosta, ha preso una prima laurea in Lettere e si è iscritta alla seconda, Scienze Motorie, ha conseguito i brevetti per il salvataggio, è istruttrice di nuoto, ha corso in lungo per vasche da 50 e 25, in largo per acque libere vincendo per sé e per la sua squadra Roma Nuoto Master.

2022, un anno natatorio e totalmente piccardiano.

  • 8 maggio, San Marino: è record mondiale in staffetta 4×100 mista-misti, in ordine di tuffo Emanuele Rezzonico (dorso), Elena Piccardo (rana), Federico Filosi (butterfly) e Michela Armini (stile libero), con il tempo di 4.15.05 contro il precedente primato di 4.16.13 della squadra russa Tsunami Nizhniy Novgorod. E, per la Roma Nuoto Master che i nuovi campioni mondiali rappresentano, il 15° Trofeo Master Nuoto di San Marino.

  • Campionati Italiani Master della Federnuoto, Riccione (giugno-luglio 2022): Piccardo consegue due nuovi record italiani nei 100 e 200 metri (che si strappa da sola), 5 medaglie d’oro, una d’argento (in staffetta mista), il trofeo come migliore nuotatrice master dell’anno in M35, e due coppe alla squadra allenata da Francesco Viola, prima in Italia per i suoi ranisti e campione tra le società di nuoto Master per il terzo anno consecutivo.

ph Tania Casucci

  • Il 30 luglio la vittoria assoluta in acque libere nella 1.500 metri del Puerto de Santa Maria (Cadice) con trofeo spagnolo “Brazadas Solidarias” alla “ganadora italiana” (che arriva a riva insieme ai tre vincitori maschili) e un intento solidale, la laurea in Infermeria per le donne dell’India rurale.

  • Campionati Europei di Nuoto Master della LEN, Roma 2022 (Stadio Olimpico del Nuoto), agosto/settembre 2022: quattro tuffi, quattro gare, quattro medaglie. Tuffo uno (30 agosto) e tuffo due (primo settembre): sua la doppietta, entrambi i titoli di campionessa europea 2022 nei 100 e 200 metri rana per la categoria M35. Tuffo tre (primo settembre), con Francesca Romana Veriani (dorso), Laura Aufiero (butterfly) e Michela Armini (stile libero): podio assoluto nelle staffette femminili 4×50. Tuffo quattro (3 settembre): l’Europeo di bronzo in staffetta mista 4×50 con il medesimo team “medley” detentore del record mondiale nella staffetta 4×100. “Alé Ella” – la incoraggia il Foro Italico – e lei dedica i due ori del primo settembre alla figlia Greta, che proprio quel giorno compie 5 anni: la vasca più imponente.

  • 94° Travessia nedant al Port de Barcelona, CNAB, 24 settembre 2022: prima tra le donne, quarta tra gli uomini, crono 12:16.2.

Resumen. Ad oggi, settembre 2022, Piccardo detiene i seguenti primati nelle categorie 30-34 anni e 35-39 anni:

CATEGORIA M30 – VASCA 25

  • 50 rana – 00:33.76 – 28 aprile 2019
  • 100 rana – 01:12.97  – 23 febbraio 2019
  • 200 rana – 02:37.04 – 10 febbraio 2019

CATEGORIA M30 – VASCA 50

  • 100 rana – 01:13.76 – 29 giugno 2019
  • 200 rana –  02:44.29 – 2 giugno 2019

CATEGORIA M35 – VASCA 25

  • 200 rana – 02:38.12 – 9 febbraio 2020

CATEGORIA M35 – VASCA 50

  • 100 rana – 01:15.08 – 3 luglio 2022
  • 200 rana –  02:44.72 – 30 giugno 2022

Dopo Roma 2022, la ranista prepara i Mondiali Master 2023 di Kiushu, in Giappone, e intanto cambia costume: indossa quello autunnale e, più avanti, si alleggerirà in primavera per la California. Qualche risposta in limine – nessuna definitiva, solo formulazioni (quaderno a righe) – al dubbio amletico “perché gli agonisti non amano i master?”: forse temono di invecchiare fino a 100 anni? Forse il tema dell’agonia? Forse perché, finita la vita di un nuotatore professionista, cominciano le responsabilità di una vita “normale”? Forse per la vexata scelta dei talk show e dei reality? Una certezza: l’acqua sarà sempre accogliente, con tutti, anche con chi non sa nuotare – figuriamoci con chi fa i record mondiali in via ufficiosa subito dopo aver accompagnato la figlia a scuola.

Romina Ciuffa

articolo pubblicato anche su SPECCHIO ECONOMICO https://www.specchioeconomico.com/sommario/articoli/5251-elena-piccardo-nuoto-master-cloro

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